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METODO
L'innovativo approccio promosso dall'Ente per affrontare il problema sociale nell'ambito della funzione dell'insegnante deriva dall'analisi sistematica dei fattori sociali – uomo, natura e società – condotta in modo rigoroso secondo il metodo della scienza pura, evitando facili sovrapposizioni con la scienza applicata.
A volte parlando di "ricerca scientifica" si fa riferimento ad una ingenua idea del suo reale significato, oppure si abusa del termine a favore di interessi personali o di gruppo legati ai risultati della scienza applicata; o addirittura spinte impersonali sovraindividuali alimentano posizioni dogmatiche intrinsecamente incompatibili con un'autentica attitudine e aspirazione personale alla ricerca della conoscenza: queste in sintesi le ragioni che alimentano da un lato un'impropria aureola di "sacralità" intorno all'attività degli scienziati, e dall'altra la cosiddetta divulgazione scientifica ad uso e consumo dei profani.
Ma in realtà il problema di fondo nasce a cavallo tra il XIX e il XX secolo quando la comunità scientifica internazionale ha voluto dare a sé stessa dei limiti conoscitivi di fondo, riassunti dal celebre dogma sui limiti della conoscenza: Ignoramus et ignorabimus.
Il motivo principale per il quale la scienza pura perde terreno a favore della scienza applicata deriva dalle sempre più evidenti ristrettezze del suo orizzonte conoscitivo, perché ad un processo di forte settorialità e specializzazione non segue una correlativa visione di insieme del fenomeno Natura. Allo stesso tempo, la rivoluzione introdotta dalla teoria della relatività di Einstein nell'ambito dei concetti della fisica, e dalle sue successive implicazioni fino ai giorni nostri, ha avuto un effetto dirompente sulle certezze sulle quali si basa la visione del mondo: la matematica non viene più considerata la misura sicura della rappresentabilità dei processi naturali. Pertanto, nell'ambito del rapporto tra uomo e natura viene esclusa qualsiasi idea che esista un elemento reale capace di dare a se stesso la propria determinazione nell'esistenza: la visione del mondo suggerita dalla relatività si traduce pertanto in una vera e propria impotenza psichica.
Approfondire l'autocoscienza pensante del ricercatore si rivela la pre-condizione di un percorso conoscitivo che inizia effettivamente soltanto dopo aver dato compiuta risposta alla domanda: come posso io, soggetto pensante, giustificare il mio stesso pensare ?
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